“La solitudine può essere una tremenda condanna o una meravigliosa conquista” (Bernardo Bertolucci)

Il sopraggiungere inaspettato della quarantena ha condotto tutti quanti a un isolamento forzato e all’obbligo del mantenimento di una distanza sociale di circa 1 metro o poco più.
Queste regole, hanno modificato l’assetto dello spazio sociale sia in contesti più intimi come quello familiare, sia in contesti allargati come quello amicale.
In un certo senso, potremmo dire che questo virus ha riportato la società a uno stato primitivo, dove uscire era considerata solo una necessità per procacciarsi il cibo per poi tornare a casa.
Di punto in bianco, dopo esserti lamentato dell’ eccessiva socialità, dello stress lavorativo, della difficoltà nel mantenere i rapporti sociali dando a tutti la giusta considerazione, della problematica di organizzare adeguatamente il tempo lavorativo e quello libero, ecco che ti trovi a maledire la solitudine in tutti i suoi aspetti.
Ti manca la vita di tutti i giorni, quella stessa vita di cui non ne potevi più fino a qualche mese fa.
Gli unici canali per comunicare erano i Social e le piattaforme televisive che ci assorbivano e fagocitavano all’interno di una realtà virtuale che ora detestiamo.
In più qualcuno, per riempire quel vuoto emotivo, è stato vittima del consumismo matto e disperato e ha fatto di Amazon prime la sua zona di confort, poiché prometteva una felicità effimera.
Siamo stati soli, soli con noi stessi e con i nostri pensieri, lontani dal calore di abbracci, baci e dall’affetto di persone a cui vogliamo bene. E abbiamo avuto paura.
Che cos’è la solitudine?
La solitudine è ed è sempre stata il male dell’essere umano.
John Donne diceva: “nessun uomo è un’isola, completo in se stesso” e Aristotele affermava:” l’uomo è un animale sociale in quanto tende ad aggregarsi con altri individui e a costituirsi in società. Ma la socialità è un istinto primario o è il risultato di altre esigenze.”
L’uomo non è nulla senza l’incontro con l’altro, con il diverso. Non siamo niente senza i nostri amici, i parenti e le persone intorno a noi; abbiamo un senso di appartenenza imprescindibile e nessun uomo sopravvive a una condizione permanente di solitudine.
Spesso abbiamo l’impressione di non essere soli – percezione che nasce dalla continua connessione tecnologica – ma la realtà è differente.
La solitudine o la sensazione di essere soli, al di la che sia una condizione reale o percepita, è un problema che non va sottovalutato. Ti sarà capitato di sentirti solo , adesso probabilmente più che mai, e di scivolare lentamente verso una forma di tristezza e di ansia; ecco se queste sensazioni perdurano, possono trasformarsi in depressione e attacchi di panico; inoltre puoi sentire il bisogno di cercare nuove ma disfunzionali, poiché a muoverti sarà la paura più che la ragione.
Tuttavia, posto che non puoi biologicamente fare a meno degli altri, è possibile però imparare a convivere e a gestire la solitudine che percepisci in questo momento: a volte si prova a fare finta di niente ma purtroppo gli effetti negativi della solitudine si ripercuotono tanto sul corpo (stressandolo abbassa le difese immunitarie) che sulla mente ( ansia, panico, depressione, insonnia).
E’ meglio gestire questa sensazione considerando che sarà temporanea, piuttosto che renderla un ostacolo insormontabile.
Cosa puoi fare per sentirti meno solo?

«Un uomo che non parla a nessuno e a cui nessuno parla è come un pozzo che nessuna sorgente alimenta: a poco a poco l’acqua che vi stagna imputridisce ed evapora» – Oriana Fallaci.
Se percepisci la solitudine come un veleno e allora devi assumere a piccoli dosi un antidoto.
Prenderne un po’ ogni giorno ti rende nel tempo immune dagli effetti devastanti e questa chiusura forzata al mondo esterno è un buon allenamento per il futuro; del resto non dobbiamo pensare che si aun caso isolato, ma nella vita è possibile che ci capiti di subire la solitudine per tanti motivi e devi a essere pronto ad affrontarla da oggi in poi. Questa pandemia è il tuo campo di allenamento e io sono il coach che ti aiuta a perfezionare la tecnica.
- Se stai leggendo questo articolo la prima domanda che voglio farti è: come hai fatto a resistere fino ad adesso? Scrivi, prendendoti tutto il tempo che ti occorre, tutto ciò che hai fatto per resistere fino a questo momento. Lo sai che stai facendo una lista delle tue risorse?
- Fai sport: Non dimenticarti di fare attività fisica, quella che più ti piace. L’esercizio fisico ha degli effetti positivi strabilianti sulla mente e sul corpo: stimola la crescita delle cellule cerebrale, migliorando la memoria e l’apprendimento; stimola l’autocontrollo e aumenta i livelli di concentazione; riduce l’eccessivo consumo di cibi; migliora la qualità del sonno.
- Organizzati : prima di tutto pianifica la tua giornata creando un calendario ad hoc e redigendo una to do list. Scegli uno strumento di pianificazione che ti piace e che ti permetta di avere tutto sotto controllo. Compila una to-do list: con calma, pianificazione e organizzazione. Scegli un momento adatto per compilarla, come la sera prima di andare a dormire o la mattina presto. Fai una lista breve di 6 punti e numerali in base all’urgenza e all’importanza. Definisci un tempo in cui lavorare senza interruzioni, per ogni singolo punto della listane e ogni volta che hai portato a termine un punto,
CANCELLALO.
- Prenditi cura di te: mantieni una routine giornaliera e per quanto possibile le stesse abitudini che avevi prima dell’inizio della quarantena a partire dal cambiarsi la mattina il pigiama. Dedicati del tempo con attività piacevoli che hai riscoperto o che vorresti iniziare da tanto tempo. Concediti questo lusso e cura la persona più importante della tua vita: te stesso.
- Scopri le tue risorse: ancora una volta ti chiedo di scrivere una lista di 15 risorse che puoi scrivere tu o farti aiutare da altri e che dovrai leggere per 5 minuti ogni mattina.
In conclusione ….
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